ASSISTENZA E PREVIDENZA

Il Regime ha dato alla ricchissima e recente legislazione sociale spirito e modi nettamente derivati dal concetto fascista di Stato unitario collaborazione viva di tutte le forze operanti della Nazione per l'interesse supremo dello Stato, concepito come attività organizzatrice della vita del popolo e però intimamente aderente alle stesse forze sociali della Nazione. Questa impronta è evidentissima in tutto il complesso delle leggi e dei regolamenti emanati dal 1923 ad oggi intorno alla previdenza ed assistenza; dall'esame di essi si scorge chiaramente come l'azione del Governo fascista sia stata rivolta ed indirizzata fondamentalmente a potenziare e a ricostruire le energie vive della Nazione in base al principio che l'elevazione materiale e morale degli elementi sociali che compongono lo Stato, debba essere considerata funzione prima di governo in quanto l'individuo è elemento di produzione e quindi fattore di prosperità e di potenza. Il Governo fascista, affermando il concetto della funzione essenzialmente politica dell'assistenza, come sorgente di perfezionamento e di elevazione sociale, ha conquistato un campo di azione ch'era quasi esclusivamente dominato dall'iniziativa privata. Nell'iniziare infatti la sua opera di revisione e di organizzazione il Regime si era trovato di fronte a questa situazione: estesa e fiorente la iniziativa privata della beneficenza; quasi nulla l'azione dello Stato, ridotta a pochi provvedimenti legislativi regolanti l'assistenza ai vecchi, ai fanciulli, alle donne lavoratrici, agli invalidi. Il Governo fascista, pur considerando la beneficenza come una forma superata d'intervento privato in un campo essenzialmente statale, non ne ha inaridite le fonti, ma ne ha disciplinato il funzionamento, ponendola sotto il diretto controllo dello Stato, promuovendo il coordinamento e l'unificazione, nei limiti delle possibilità, di tutte le manifestazioni della beneficenza, e ha sviluppato il suo programma di politica sociale secondo queste direttive: lotta contro le malat-tie sociali; difesa della razza; protezione delle madri e dei fanciulli; educazione delle nuove generazioni; protezione dei lavoratori. Tale programma ha avuto pieno sviluppo nella legislazione sociale dell'ultimo decennio e tracciamo qui un piano sistematico e sintetico dei suoi istituti e delle sue provvidenze.

CONTRO LE MALATTIE SOCIALI

Lotta contro la tubercolosi. I due fondamentali elementi della lotta antitubercolare sono i Consorzi Provinciali Antitubercolari e l'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale; i primi, oltre a compiti di assistenza curativa hanno anche funzione generale di profilassi, mentre il secondo ha soltanto compiti di cura, di reintegrazione e di rieducazione fisica di individui già affetti da forme tubercolari. L'azione dei Consorzi e dell'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale è integrata, sia per quanto riguarda la profilassi sia per la cura, dalle molteplici forme di attività svolte in questo campo dalle Provincie, dai Comuni, dagli Istituti assistenziali, dalla Croce Rossa Italiana, dall'Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e dell'Infanzia, dall'Opera Nazionale per la protezione e assistenza degli invalidi di guerra, dall'Associazione Nazionale Combattenti, dal Partito Nazionale Fascista a mezzo degli Enti Opere Assistenziali (colonie climatiche estive). La Federazione nazionale italiana per la lotta contro la tubercolosi, infine, costituisce il centro coordinatore di tutta la campagna antitubercolare, provvede alla raccolta dei mezzi finanziari necessari per attuare la lotta contro la tubercolosi, rappresenta, anche nei Congressi internazionali, l'organizzazione unitaria che accentra in sé gli sforzi della Nazione per combattere questa malattia sociale. Lotta contro il tracoma. Iniziata col regolamento generale del 1901, intensificata da quello del 1911, ebbe grande impulso dalla Legge 29 luglio 1922. La Direzione Generale di Sanità Pubblica ha istituito e sussidiato numerosi dispensari gratuiti nelle zone più colpite. L'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale ha provveduto all'istituzione di altri numerosi ambulatori per la cura gratuita degli ammalati di tracoma. Lotta contro la malaria. I provvedimenti relativi risalgono al 1900 ed hanno avuto il maggiore sviluppo in questi ultimi anni. La Direzione Generale della Sanità Pubblica, per mezzo di un Comitato composto di tecnici coordina e dirige l'attività che si svolge attraverso le amministrazioni provinciali. Nelle regioni maggiormente colpite sono stati istituiti particolari servizi ospedalieri, centri di studio e di azione profilattica, servizi speciali per l'accertamento e la cura del male, distribuzione gratuita di chinino ai lavoratori nelle zone infette, protezione delle abitazioni. Ma l'azione più efficace contro il dilagare della malattia è il risanamento delle zone paludose per mezzo della bonifica che si va compiendo con grande efficacia in tutta Italia. Una menzione particolare, per l'opera che svolge nella lotta contro le malattie sociali, merita la Croce Rossa Italiana che, riorganizzata e posta in condizioni di risolvere nuovi problemi in tempo di pace, con le Leggi del 1928 e del 1930, ha creato nuovi servizi antitubercolari, antimalarici e di prima assistenza. La C.R.I., inoltre, cura la preparazione e la formazione del personale infermieristico.

MATERNITÀ E INFANZIA

Numerose ed importanti sono le disposizioni legislative riflettenti la protezione della maternità e dell'infanzia. I RR. DD. LL. 13 marzo 1929 e 28 agosto 1930 disciplinano la materia relativa alla tutela delle operaie e delle impiegate. Essi stabiliscono: l'allontanamento della donna dal lavoro nell'ultimo mese di gravidanza e nel primo del parto; l'obbligatorietà per il datore di lavoro di mantenere il posto alle operaie ed impiegate che si assentino dal lavoro per le ragioni sopraddette; l'obbligatorietà delle ore di riposo per l'allattamento; l'obbligatorietà per i datori di lavoro di istituire sale di allattamento per le aziende che occupino complessivamente almeno cinquanta donne tra operaie ed impiegate. Stabiliscono inoltre le condizioni relative alla corresponsione della paga e delle indennità di disoccupazione. Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella Sessione del 3 marzo 1934 una proposta del Capo del Governo in merito a uno schema di legge sulla tutela della maternità delle lavoratrici che riunisce in un unico testo tutte le di-sposizioni vigenti in materia di assicurazione obbligatoria per la maternità e di tutela per le operaie impiegate, durante lo stato di gravidanza e di puerperio. La legislazione vigente prevede due istituti distinti: il sussidio per la maternità, che è stato esteso alle aziende commerciali e di altra natura e aumentato, e il sussidio di disoccupazione, aumentato anch'esso, da corrispondersi per i giorni di astensione della donna dal lavoro durante la gravidanza. Assistenza dell'infanzia abbandonata illegittima. L'Opera Nazionale per la Protezione della Maternità provvede a dare la maggiore assistenza alla maternità, rafforzando al massimo il sentimento del vincolo familiare, e riducendo al minimo le cause di mortalità delle madri e dei bambini nati da unioni legittime e illegittime. Il servizio di assistenza ai fanciulli illegittimi abbandonati o esposti all'abbandono è affidato alle Amministrazioni Provinciali, sotto le direttive ed il controllo dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Assistenza della gioventù. L'Opera Nazionale Balilla ha anche lo scopo di promuovere e disciplinare l'assistenza fisica e morale in favore della gioventù; e per l'adempimento di tali compiti ha facoltà di fondare le istituzioni dirette all'assistenza e all'educazione della gioventù o di promuovere e sovvenzionare le istituzioni che dispongono di inadeguate rendite, purché seguano le direttive dell'Opera.

ISTITUZIONI SCOLASTICHE

Patronati scolastici. Approvati e regolamentati dalla Legge 1925; con R. D. 17 marzo 1930 la loro gestione è affidata all'O. N. B. Essi devono provvedere al servizio dell'assistenza scolastica a favore degli alunni poveri iscritti alle scuole elementari. L'Ente nazionale per la mutualità scolastica provvede: 1°) alla iscrizione degli scolari all'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza [ruolo invalidità e vecchiaia; 2°) a dare aiuto ai soci ammalati e cure preventive ai soci gracili e predisposti; 3°) alla istituzione di opere assistenziali in genere; 4°) a promuovere l'educazione al risparmio, alla previdenza, all'igiene e ad estendere la conoscenza delle leggi sulla previdenza e sull'igiene sociale. Con recentissimo provvedimento l'amministrazione e la direzione dell'Ente Nazionale della Mutualità scolastica sono state assunte dall'Opera Nazionale Balilla. Oltre i due grandi Enti succitati, i cui compiti specifici abbiamo già precisato, molti altri enti di carattere pubblico provvedono ad una ampia assistenza dei giovani di ambo i sessi, che intendono avviarsi agli studi. Tale assistenza si esplica con il conferimento di posti gratuiti o semi gratuiti di ricovero in convitto e di borse di studio valevoli per tutti i gradi di istruzione. Diamo un breve cenno di questi Enti, alcuni. dei quali ricorderemo anche altrove perché non hanno solo compiti di assistenza scolastica. L'Opera nazionale per gli orfani di guerra ha la sede centrale in Roma e comitati locali in tutti i capoluoghi di provincia. L'Opera di previdenza del personale civile e militare dello Stato e l'Istituto nazionale per gli orfani degli impiegati civili dello Stato aventi la sede centrale in Roma, provvedono al ricovero e all'istruzione degli orfani degli iscritti. All'Opera di Previdenza, sono iscritti tutti i dipendenti dello Stato obbligatoriamente, mentre l'Istituto Nazionale per gli Orfani degli impiegati civili dello Stato, pur essendo eretto in ente morale, raccoglie solo iscrizioni volontarie, come l'Istituto Nazionale Umberto I che, però, assiste gli orfani degli impiegati subalterni e degli operai delle amministrazioni pubbliche. L'istituto nazionale per l'educazione degli orfani dei maestri elementari e dei direttori didattici e l'Istituto nazionale di assistenza magistrale Rosa Maltoni Mussolini hanno la sede centrale in Roma. Il primo provvede al mantenimento, all'educazione e alla istruzione degli orfani dei maestri elementari e dei direttori didattici, il secondo alla assistenza scolastica dei figli dei maestri elementari, mediante il conferimento di borse di studio Istituto di assistenza e previdenza fra i titolari degli uffici secondari per i ricevitori postali e telegrafici e per gli agenti rurali. Ha la sede centrale in Roma. Provvede alla educazione e all'istruzione degli orfani minorenni degli addetti alle categorie per le quali è costituito. Istituto nazionale fascista assistenza dipendenti degli enti locali. Ha sede in Roma. Provvede alla assistenza scolastica dei figli e degli orfani dei dipendenti degli enti locali, mediante il conferimento di posti gratuiti e semi gratuiti di ricovero in convitto e di borse di studio. Opera pia nazionale di assistenza per gli orfani dei sanitari italiani. Ha sede in Perugia. Provvede al mantenimento, all'educazione e all'istruzione degli orfani dei medici, veterinari e farmacisti soci dell'istituzione. Degli enti ed istituti succitati, sono creati ex novo dal Governo fascista: l'Istituto Nazionale d'Assistenza Rosa Maltoni Mussolini, l'Opera di Previdenza del Personale civile e militare dello Stato, l'Istituto Nazionale Fascista Assistenza Dipendenti degli Enti Locali.

PREVIDENZA E ASSISTENZA DEI LAVORATORI

Ente Opere Assistenziali del P. N. F. Dal principio che anche la legislazione sociale più per-fetta presenta delle lacune e ad essa sfuggono necessariamente i particolari bisogni di gran parte della popolazione, deriva l'azione assistenziale svolta dal Partito fin dal 1925 attraverso i Fasci femminili, integrando e completando l'azione degli enti assistenziali esistenti, allo scopo di alleviare la miseria, fonte di corruzione e decadenza fisica e morale della società, di collaborare alla lotta contro le malattie sociali, particolarmente della tubercolosi. Dal 1930, in occasione dell'aggravarsi della crisi economica, si senti il bisogno di disciplinare il complesso dell'attività assistenziale svolta dai Fasci femminili, attraverso un unico organismo; vennero quindi istituiti gli Enti Opere Assistenziali. L'E. O. A. posto in ciascuna provincia alle dipendenze del Segretario Federale: 1) organizza l'assistenza invernale a favore dei disoccupati, coordinando con unità di indirizzo tutte le iniziative sorte a tale scopo nella provincia; 2) provvede alla organizzazione, alla gestione, alla sorveglianza dell'assistenza climatica estiva a favore dei bambini del popolo, che si attua attraverso le colonie permanenti, temporanee e diurne; 3) provvede all'organizzazione dell'assistenza in favore delle operaie addette alla monda del riso nelle provincie interessate, in accordo con le organizzazioni sindacali competenti. Patronato Nazionale per l'Assistenza sociale. L'assistenza ai lavoratori nel campo della previdenza è stata resa veramente completa ed esauriente per mezzo dell'istituzione che ha sede centrale in Roma ed esplica la sua attività in tutto il territorio del Regno, costituendo, ai termini della Dichiarazione XXIX della Carta del Lavoro, l'organo tecnico a mezzo del quale le Confederazioni dei lavoratori adempiono alle funzioni di assistenza e di tutela dei propri rappresentati nelle pratiche amministrative e giudiziarie. La previdenza e l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali. Il Governo fascista ha dato, in quest'ultimo decennio, un impulso cosi vigoroso alla legislazione sociale che l'Italia si trova oggi, anche in questo campo, alla testa di tutti i paesi del mondo. Mentre si è provveduto alla revisione e al miglioramento delle leggi relative alle assicurazioni sulla invalidità e vecchiaia, sugli infortuni e sulla disoccupazione, si è pure resa obbligatoria la assicurazione contro la tubercolosi e le malattie sociali e, ad opera delle organizzazioni sindacali, si è dato il massimo sviluppo alla costituzione di Casse Mutue che gestiscono la assicurazione contro le malattie individuali ed altre forme di assistenza e di previdenza. Diamo un breve cenno degli Istituti che amministrano la previdenza a favore dei lavoratori e le assicurazioni delle quali abbiamo parlato più sopra. Istituto nazionale fascista per la previdenza sociale. Ha la sede centrale in Roma. Attivamente gestisce: 1) l'assicurazione obbligatoria contro l'invalidità e la vecchiaia; 2) l'assicurazione facoltativa contro l'invalidità e la vecchiaia; 3) l'assicurazione contro la disoccupazione involontaria; 4) l'assicurazione contro la tubercolosi; 5) la cassa di maternità; 6) alcune case di convalescenza e stazioni di cura termali, sanatori, ecc. Istituto nazionale per l'assistenza dei grandi invalidi del lavoro. Ha sede in Roma. Ha il compito di provvedere alla rieducazione dei minorati per causa di lavoro in modo da assicurare ad essi, per tutta la vita, i mezzi di sussistenza. Istituto nazionale fascista per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Ha la sede centrale in Roma. Gestisce le assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni e contro le malattie professionali. Come abbiamo già accennato le. organizzazioni sindacali hanno dato un grande sviluppo alla costituzione di Casse Mutue professionali e aziendali entro le quali trova già assistenza la grande maggioranza dei lavoratori italiani. Poiché una elencazione di dette Casse sarebbe eccessivamente lunga e sarebbe fuori luogo in una pubblicazione come la presente ci limitiamo a ricordare le maggiori che sono: la Cassa nazionale malattie per gli addetti al commercio, che è in funzione dall'ottobre 1929; la Cassa nazionale malattie per gli addetti ai trasporti e alla navigazione interna, che è in funzione dal lo settembre 1931; la Cassa di mutualità e di previdenza degli operai poligrafici che è stata recentemente rinnovata nel suo ordinamento interno. Dell'Opera Nazionale Dopolavoro, che può considerarsi come la maggiore delle istituzioni di assistenza morale dei lavoratori.


PREVIDENZA E ASSISTENZA DEI DIPENDENTI PUBBLICI

Ai dipendenti pubblici e specificamente a quelli dipendenti dallo Stato e dagli enti locali è assicurato, come è noto, il trattamento di quiescenza mediante la pensione che viene concessa dopo la maturazione di un determinato periodo minimo di servizio. La grande maggioranza dei dipendenti dagli enti parastatali e assimilati ha, invece, garantito il trattamento di quiescenza attraverso una polizza di assicurazione che è riscuotibile alla fine del servizio. Il Governo fascista ha però voluto estendere anche ai dipendenti pubblici quelle forme di previdenza sussidiaria, diciamo cosi, e di assistenza in pieno sviluppo per le categorie dei lavoratori dipendenti dalle aziende private, creando appositi istituti. Le principali finalità degli istituti che elenchiamo più avanti possono essere cosi riassunte: conferimento di assegni vitalizi agli iscritti o ai loro superstiti in caso di cessazione dal servizio o di morte prima di aver maturato il diritto a pensione; conferimento di un premio agli iscritti all'atto del collocamento a riposo; conferimento di sussidi di lutto ai superstiti in caso di morte degli iscritti; conferimento di sus-sidi di assistenza sanitaria nei casi di malattia degli iscritti. Ed ecco l'elenco degli enti cui è affidata la realizzazione delle finalità sopra accennate:
Opera di previdenza del personale civile e militare dello Stato; Opera di previdenza della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale; Istituto nazionale fascista assistenza dipendenti degli enti locali; Ente nazionale fascista assistenza e previdenza dipendenti degli enti parastatali e assimilati; Opera di previdenza a favore del personale delle ferrovie dello Stato; istituto di assicurazione e previdenza per i titolari degli uffici secondari per i ricevitori telegrafici e postali e per gli agenti rurali; Opera nazionale di assistenza magistrale Rosa Maltoni Mussolini. Si deve infine ricordare che le Associazioni fasciste dei dipendenti pubblici, poste alle dirette dipendenze del Segretario del Partito Nazionale Fascista, provvedono ad inviare ogni anno in colonie marine o montane i figli degli iscritti bisognosi.


ASSISTENZA E PREVIDENZA DEI MINORATI E DELLE FAMIGLIE DEI CADUTI IN GUERRA
E PER LA CAUSA NAZIONALE

É attribuita ai seguenti istituti: Opera nazionale per la protezione e assistenza agli invalidi di guerra. Ente parastatale istituito con Legge 25 marzo 1912, è l'organo esecutivo di tutte le disposizioni emanate dallo Stato in favore degli invalidi e mutilati di guerra e dei loro orfani minori; provvede parimenti all'assistenza sanitaria, morale e di rieducazione, all'assistenza sociale, materiale e giuridica, al collocamento obbligatorio degli invalidi ai sensi della Legge 21 agosto 1921. Col 10 maggio 1930, in virtù degli accordi intervenuti a suo tempo con il cessato Comitato nazionale orfani di guerra, l'assistenza degli orfani e dei minori di invalidi, già sottoposti alla giurisdizione dei Comitati provinciali orfani di guerra, è passata alla diretta amministrazione dell'Opera nazionale per la protezione ed assistenza agli invalidi di guerra. Associazione Nazionale Combattenti. Istituita nel 1919 ed eretta in ente morale con R.D. 24 giugno 1923, ha lo scopo di assistere gratuitamente i combattenti iscritti. Associazione fra le famiglie dei caduti in Guerra, eretta in ente morale con R.D. 2 febbraio 1924, ha lo scopo di valorizzare i sacrifici dei caduti per la patria, di promuovere le iniziative intese ad elevare moralmente e materialmente le famiglie dei caduti. Associazione nazionale famiglie caduti fascisti mutilati e invalidi per la causa nazionale, è stata costituita il 2 giugno 1924; nel 1919 furono aggregati all'Associazione i mutilati ed invalidi per la Causa Nazionale, il 23 marzo anche i feriti. Compito principale dell'Associazione è di curare il collegamento tra le famiglie che hanno dato caduti alla causa della rivoluzione fascista ed assisterne e sorvegliarne gli orfani, aiutare i genitori bisognosi e le vedove, assistere moralmente e materialmente i minorati per la causa fascista. Con la Legge 24 dicembre 1925, è stata accordata alle famiglie dei caduti, ai mutilati e invalidi per la Causa Nazionale, divenuti tali nel periodo che decorre dal 23 luglio 1919 al 31 ottobre 1922, la pensione privilegiata di guerra. Con la Legge 24 marzo 1930 sono state estese tutte le disposizioni concernenti la protezione ed assistenza agli invalidi per la Causa Nazionale a favore dei quali sono state liquidate pensioni od assegni privilegiati di guerra in applicazione dell'art.1 della Legge 24 dicembre 1920. Successivamente con la Legge del 12 giugno 1931 venivano estesi agli orfani ed ai congiunti dei caduti per la causa nazionale, in possesso dei regolari libretti di pensione, tutte le provvidenze emanate in favore degli orfani e dei familiari dei caduti in guerra.


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