CONCEZIONE
ETICA E REALISTICA

Il Fascismo è una concezione storica, nella quale l'uomo non è quello che è se non in funzione del processo spirituale, a cui concorre, nel gruppo familiare e sociale, nella nazione e nella storia, a cui tutte le nazioni collaborano. Donde il gran valore della tradizione nelle memorie, nella lingua, nei costumi, nelle norme del vivere sociale. (8) Fuori della storia l'uomo è nulla. Perciò il Fascismo è contro tutte le astrazioni individualistiche, a base materialistica, tipo sec. XVIII; ed è contro tutte le utopie e le innovazioni giacobine. Esso non crede possibile la "felicità" sulla terra, come fu nel desiderio della letteratura economicistica del '700, e quindi respinge tutte 'le concezioni teleologiche per cui a un certo periodo della storia, ci sarebbe una sistemazione definitiva del genere umano. Questo significa mettersi fuori della storia e della vita che è continuo fluire e divenire. Il Fascismo politicamente vuol essere una dottrina realistica; praticamente; aspira a risolvere solo i problemi che si pongono storicamente da sé e che da sé trovano o suggeriscono la propria soluzione. (9) Per agire tra gli uomini, come nella natura, bisogna entrare nel processo della realtà e impadronirsi delle forze in atto. (10)   (8) La tradizione è certamente una delle pia grandi forze spirituali dei, popoli in quanto che è una creazione successiva e costante della loro anima.
(9) Il nostro temperamento ci porta a valutare l'aspetto concreto dei problemi, non già le loro sublimazioni ideologiche o mistiche. Per questo ritroviamo facilmente l'equilibrio. La nostra battaglia è più ingrata ma è più bella, perché ci impone di contare soltanto sulle nostre forze. Noi abbiamo stracciato tutte le verità rivelate, abbiamo sputato su tutti i dogmi, respinto tutti i paradisi, schernito tutti i ciarlatani - bianchi, rossi, neri - che mettono in commercio le droghe miracolose per dare la "felicità" al genere umano. Non crediamo ai programmi, agli schemi, ai santi, agli apostoli: non crediamo soprattutto alla felicità, alla salvazione, alla terra promessa. Non crediamo a una soluzione unica - sia essa di specie economica o politica o mo-rale - a una soluzione lineare dei problemi della vita, perché - o illustri cantastorie di tutte le sacrestie la vita non è lineare e non la ridurrete mai a un segmento chiuso fra bisogni primordiali.
(10) Noi non siamo, noi non vogliamo essere mummie perennemente immobili con la faccia rivolta allo stesso orizzonte, o rinchiuderci tra le siepi anguste della beghinità sovversiva, dove si biascicano meccanicamente le formule corrispondenti alle preci delle religioni professate; ma siamo uomini, uomini vivi che vogliamo dare il nostro contributo, sia pure modesto, alla creazione della storia. Noi agitiamo dei valori morali e tradizionali che il socialismo trascura o disprezza; ma soprattutto lo spirito fascista rifugge da tutto ciò che è ipoteca arbitraria sul misterioso futuro. Davanti alle parole ed ai concetti che vi si riannodano di destra e di sinistra, di conservazione e di rinnovazione, di tradizione e di progresso, noi non ci aggrappiamo disperatamente al passato, come a tavola suprema di salvezza, né ci lanciamo a capofitto fra le nebbie seducenti dell'avvenire. Il negativo, l'eterno immobile, è dannazione. Io sono per il movimento. Io sono un marciatore.


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