PROCLAMAZIONE
DELL'IMPERO
La
proclamazione dell'Impero
Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte
le Forze Armate dello Stato, in Africa e in Italia ! Camicie
nere della rivoluzione ! Italiani e italiane in patria e nel
mondo ! Ascoltate !
Con
le decisioni che fra pochi istanti conoscerete e che furono
acclamate dal Gran Consiglio del fascismo, un grande evento
si compie: viene suggellato il destino dell'Etiopia, oggi, 9
maggio, quattordicesimo anno dell'era fascista. Tutti i nodi
furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana
resta nella storia della patria, integra e pura, come i legionari
caduti e superstiti la sognavano e la volevano. L'Italia ha
finalmente il suo impero. Impero fascista, perché porta
i segni indistruttibili della volontà e della potenza
del Littorio romano, perché questa è la meta verso
la quale durante quattordici anni furono sollecitate le energie
prorompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde generazioni
italiane. Impero di pace, perché 1'Italia vuole la pace
per sé e per tutti e si decide alla guerra soltanto quando
vi è forzata da imperiose, incoercibili necessità
di vita. Impero di civiltà e di umanità per tutte
le popolazioni dell'Etiopia. Questo è nella tradizione
di Roma, che, dopo aver vinto, associava i popoli al suo destino.
Ecco la legge, o italiani, che chiude un periodo della nostra
storia e ne apre un altro come un immenso varco aperto su tutte
le possibilità del futuro: 1°. - I territorî
e le genti che appartenevano all'impero di Etiopia sono posti
sotto la sovranità piena e intera del Regno d'Italia.
2°. - Il titolo di imperatore d'Etiopia viene assunto per
sé e per i suoi successori dal re d'Italia. Ufficiali!
Sottufficiali! Gregari di tutte le forze Armate dello Stato,
in Africa e in Italia ! Camicie nere ! Italiani e italiane !Il
popolo italiano ha creato col suo sangue l'impero. Lo feconderà
col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le
sue armi. In questa certezza suprema, levate in alto, o legionari,
le insegne, il ferro e i cuori, a salutare, dopo quindici secoli,
la riapparizione dell'impero sui colli fatali di Roma. Ne sarete
voi degni? Questo grido è come un giuramento sacro, che
vi impegna dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini, per la vita
e per la morte ! Camicie nere ! Legionari ! Saluto al re !