Discorso
pronunciato in Senato il 9 dicembre 1937- anno XVI, argomento:
la commemorazione di Guglielmo Marconi
Onorevoli Senatori!
Le parole eloquenti e commosse che il camerata Presidente di quest'Assemblea
ha dedicato alla vita ed alle mirabili opere di Guglielmo Marconi,
hanno interpretato il nostro sentimento e non si dovrebbe aggiungere
verbo. Ma sia concesso a me, che ebbi la eccezionale ventura,
il privilegio unico di avere con Guglielmo Marconi una decennale
consuetudine di collaborazione, di portare il mio personale e
reverente tributo alla Sua memoria. Guglielmo Marconi ha dato
con la sua scoperta il sigillo ad un'epoca della storia umana.
Questo sigillo è di tre lettere: il magico "S. O.
S." lanciato dai naufraghi sugli oceani sconvolti. La sua
gloria indiscussa e indiscutibile si rifrange sul popolo italiano,
il quale ha contribuito come nessun altro, con una pleiade luminosa
di ricercatori, a piegare le forze, a svelare i segreti dell'universo.
Nessuna meraviglia che Marconi abbracciasse, sin dalla vigilia,
la dottrina delle Camicie Nere, orgogliose di averlo nei loro
ranghi. II Genio, il Genio autentico, fatto di intuizioni forse
sovrannaturali, di semplicità discreta e di eroica pazienza,
non si chiude nella solita oramai abusata torre d'avorio, ma si
inquadra nella disciplina di pace e di guerra, necessaria ad una
Nazione che in tempi aspri voglia vivere e ascendere. Così
Marconi sentì il Fascismo, divenuto credo di un popolo:
il Genio è del popolo la più alta espressione, è
la fioritura che prorompe tratto tratto, nei secoli, dal lungo
imperscrutabile travaglio delle generazioni. Negli ultimi tempi
prima di morire, Guglielmo Marconi aveva portato la sua indagine
su due campi: l'utilizzazione delle acque del mare e i successivi
sviluppi, le progressive applicazioni delle microonde. Ebbero
luogo nei dintorni di Roma degli esperimenti di carattere militare,
ai quali assistei. Egli mi teneva periodicamente informato dei
risultati di queste esperienze. Siamo al principio di una strada
che sarà percorsa. Tutto ciò che Guglielmo Marconi
ha lasciato d'incompiuto sarà ripreso. Ecco, oltre i monumenti
e gli istituti dedicati a Lui, il modo più tipicamente
fascista per onorarne la memoria. La mèta che egli vagheggiava
sarà raggiunta, poiché come la gloria di Marconi,
così la forza creatrice dell'Italia è immortale.
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