Discorso
tenuto alle Gerarchie della Sicilia il 20 luglio 1939 - anno XVII
La Bonifica del latifondo siciliano
Vi ho convocato a Roma per rendervi direttamente partecipi di
un evento che considero di importanza rivoluzionaria non solo
da un punto di vista economico; di un evento che, atteso da secoli,
è destinato a rimanere fra le date fatidiche della storia
d'Italia. Queste decisioni potrebbero apparire una improvvisazione
per taluni che vivono in un perenne stato di dormiveglia, mentre
invece furono annunciate nel discorso che ebbi l'onore di pronunciare
a Palermo, esattamente 23 mesi fa. Dissi allora: "Il latifondo
siciliano, quantunque oggi sia stato spogliato dei suoi reliquati
feudali dalla politica fascista, sarà liquidato dal villaggio
rurale, il giorno in cui il villaggio rurale avrà l'acqua
e la strada. Allora i contadini di Sicilia, come i contadini di
tutte le parti del mondo, saranno lieti di vivere sulla terra
che essi lavorano. Finirà la coltura estensiva. La vostra
terra potrà nutrire il doppio della popolazione che oggi
conta, perché la Sicilia deve diventare e diventerà
una delle più fertili contrade della terra". Da oggi
si passa all'azione, che impegna tutte le forze del Regime in
generale e quelle della Sicilia in particolare. Ho appena bisogno
di aggiungere che se egoismi ritardatari, e posizioni mentali
sorpassate, facessero tentativi di opporsi alla esecuzione del
piano, tali tentativi sarebbero spezzati. Il camerata Tassinari,
Sottosegretario alla Bonifica Integrale, vi esporrà il
piano nei suoi termini concreti.
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