Discorso
pronunciato a Treviso
Camerati!
Con questa mia troppo breve sosta nella vostra fierissima terra
si compie la prima fase del mio viaggio tra le genti delle Venezie.
Da questa città e da questa terra che ebbe l'orgoglio di
vedere nuovamente le Armate Italiane raggiungere una delle più
grandi vittorie che la storia del mondo ricordi, desidero invitare
tutti gli Italiani che in questo momento mi ascoltano, a compiere,
non soltanto nella ricorrenza del Ventennale della Vittoria, un
pellegrinaggio dalle rive del Piave ai costoni del Carso. Essi
vi troveranno in primo luogo i monumenti che noi abbiamo dedicato
alla memoria dei nostri Caduti, monumenti che hanno un'architettura
gigantesca. Le gloriose Madri dei nostri Eroi potranno vedere
i nomi dei loro Caduti, dei loro cari, incisi in un metallo che
sfiderà i secoli. Poi vedranno ciò che l'Italia
ha fatto in un ventennio nelle terre redente. Ferve un vigore
di vita in quelle terre: a Trieste e a Gorizia; officine, cantieri,
stabilimenti, centrali elettriche uniche al mondo. Ed inoltre
vedranno che le popolazioni alloglotte, piccole frangie della
grande massa slava venute al di qua dei monti in altri tempi,
hanno dimostrato con le loro spontanee manifestazioni di esser
pienamente partecipi alla vita della Nazione italiana. Nessuno
ha spinto, al mio passaggio, le popolazioni alloglotte della valle
dell'Isonzo. Un battaglione di Camicie Nere, composto totalmente
di alloglotti, ha sfilato dinanzi a me a Trieste, in Piazza dell'Unità,
in un modo semplicemente superbo. Queste popolazioni sentono l'orgoglio
di partecipare alla nostra vita nazionale ed imperiale, ragione
per cui si può osservare a taluni acidi e malevoli polemici
d'Oltralpe, che per porre taluni problemi occorrono particolari
circostanze storiche, e occorre soprattutto che tali problemi
abbiano determinate proporzioni. Oggi non ci sono più Italiani
di ponente o di levante, del continente o delle isole: ci sono
soltanto degli Italiani. Degli Italiani che, sotto i segni del
Littorio, sono sempre pronti a combattere e a vincere.
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