Discorso
pronunciate al Senato del Regno il 23 gennaio 1926.
Onorevoli Senatori,
Il Governo si associa al commosso discorso pronunciato dall'illustre
Presidente di quest'Assemblea. Nelle sue parole vibra il sentimento
comune, fatto di devozione per la grande Regina e di acuto rimpianto
per la sua dipartita, devozione e rimpianto di tutto il popolo
italiano, che con voto inespresso e pure irresi-stibile ha voluto
che la salma della prima Regina d'Italia assurgesse agli onori
immortali del Pantheon. Vi è in queste semplici e solenni
parole, prima Regina d'Italia, mezzo secolo della nostra storia
di popolo risorto ad unità ed indipendenza. Col popolo
e per il popolo visse sempre Margherita di Savoia, ma in questi
ultimi dieci anni più intensamente ancora. Ella volle
partecipare al tormento sanguinoso e vittorioso delle nuove
generazioni, alle quali è certamente affidato il compito
di conquistare un più alto destino. Poche ore prima di
morire l'Augusta Donna volle riaffermare la Sua fede ardente
nell'avvenire della Patria con poche parole che fecero fremere
di commozione i nostri cuori. Da esse vogliamo trarre monito
chiaro. È soprattutto con opere egregie nell'unità
degli spiriti che degnamente si onora il ricordo perenne della
prima Regina d'Italia.
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