Fasci
italiani all'estero
Nacquero, contemporaneamente ai Fasci di combattimento, raccogliendo
le associazioni fasciste tra gli italiani emigrati all'estero.
Dopo la formazione del primo governo Mussolini (ottobre 1922)
stabilirono costanti relazioni con le rappresentanze ufficiali
dello Stato italiano in vari paesi esteri e furono ufficialmente
riconosciuti dal Gran Consiglio del fascismo. Le attività
dei Fasci italiani all'estero andavano dalla forte affermazione
dell'identità nazionale (promozione del fascismo) all'antisocialismo
(lotte contro i sindacati); da iniziative più specificamente
culturali (convegni, manifestazioni), a quelle politiche, in collegamento
con le rappresentanze diplomatiche italiane e con l'OVRA, per
contrastare l'emigrazione antifascista. Particolarmente impegnati
nel sostegno al regime durante la guerra d'Etiopia, alla vigilia
del secondo conflitto mondiale contavano circa 10 milioni di aderenti.
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