Guidi Guido Buffarini
Pisa
1895 - Milano 1945
Volontario nella Grande guerra in un reggimento di artiglieria,
trascorre quattro anni al fronte, divenendo capitano nel 1917
e guadagnandosi tre croci al merito. Rimane in servizio attivo
fino al 1923, ottenendo però l'autorizzazione a studiare
legge all'università di Pisa, dove si laurea nel marzo
1920. Nel dopoguerra è tra i principali organizzatori delle
squadre fasciste pisane. Nell'aprile 1923 è eletto sindaco
di Pisa; l'anno successivo diventa deputato. Con la nomina a podestà
e a segretario federale, diviene personaggio di spicco nella sua
provincia, esercitando anche l'avvocatura. È anche presidente
del Comitato pisano di azione dalmata e console onorario della
MVSN. Stimato per moderazione e capacità amministrative,
dal maggio 1933 al febbraio 1943 è sottosegretario agli
Interni. Durante i dieci anni assume l'effettivo controllo sugli
enti locali bilanciando, con la nomina di prefetti a lui fedeli,
l'influenza dei segretari di partito; crea efficienti fonti di
informazione a ogni livello della società italiana, scavalcando
la segreteria del duce; stringe stretti rapporti con Galeazzo
Ciano e cerca di contrastare l'espansione burocratica del PNF
e di limitare l'effetto delle leggi antiebraiche. Membro del Gran
Consiglio del fascismo, il 25 luglio vota a favore di Mussolini.
Nella RSI è nominato ministro degli Interni fino al 12
febbraio 1945, quando, sollevato dall'incarico da Mussolini, scompare
nell'ombra. Arrestato dai partigiani il 26 aprile 1945 e processato
da una corte straordinaria di assise, viene giustiziato il 10
luglio a San Vittore, a Milano, dopo un fallito tentativo di avvelenamento.
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