Ogni
parola ha la sua derivazione etimologica: illuminismo deriva dall'idea
che la ragione illumina l'agire umano,il liberalismo si ispira
alla libertà, il fascismo deriva dalla parola fascio. Il
fascio è un insieme di elementi uguali, strettamente uniti
o legati così da poter esser portati come una cosa sola
(un fascio di grano). Nell'antica Roma, il fascio era un simbolo
d'autorità, fatto da un mazzo di verghe di olmo e di betulla,
legate con cinghie rosse e con in mezzo una scure, veniva portato
dai littori, ufficiali, che scortavano le maggiori autorità
romane; è per questo motivo che si chiama fascio littorio.
Il fascio ha anche una sua matrice rivoluzionaria, infatti fu
usato come insegna sia nella Rivoluzione francese sia in svariate
repubbliche che si formarono in Italia durante il risorgimento.
Presero il nome di fasci anche dei movimenti di lavoratori rivoluzionari
socialisti e anarchici che sorsero in Italia alla fine dell'800.
Nel 1919 Mussolini fondò i Fasci di combattimento e chiamò
"il Fascio" il suo giornale. Anche se in quell' anno
ebbe pochi voti alle elezioni il nome restò anzi da Fascio
divenne Fascismo. Anche se in principio Mussolini aveva scelto
il nome Fascio in ricordo delle sue origini rivoluzionarie in
seguito lo utilizzò largamente come termine della grandezza
romana e imperiale a tal punto che il fascio littorio divenne
il simbolo stesso del movimento e in poi del P.N.F. Anche la parola
Littorio venne molto usata nel periodo fascista tanto è,
che littorio era diventato sinonimo di fascista, ad esempio la
gioventù fascista era anche chiamata gioventù del
littorio: stile littorio fu detto lo stile architettonico fascista;
Littoria (oggi Latina) fu chiamata la città capoluogo costruita
nella zona bonificata delle Paludi Pontine; littoriali erano le
gare culturali, artistiche, sportive riservate agli studenti universitari,
e littori erano i relativi vincitori.
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