"La
ragione, la scienza - diceva Renan che ebbe delle illuminazioni
prefasciste, in una delle sue MEDITAZIONI FILOSOFICHE - sono dei
prodotti dell'umanità, ma voler la ragione direttamente per
il popolo e attraverso il popolo è una chimera. Non è
necessario per l'esistenza della ragione che tutto il mondo la conosca.
In ogni caso tale iniziazione dovesse farsi non si farebbe attraverso
la bassa democrazia, che sembra dover condurre all'estinzione di
ogni cultura difficile, e di ogni più alta disciplina. Il
principio che la società esiste solo per il benessere e la
libertà degli individui che la compongono non sembra essere
conforme ai piani della natura, piani nei quali la specie sola è
presa in considerazione e l'individuo sembra sacrificato. È
da fortemente temere che l'ultima parola della democrazia cosi intesa
(mi affretto a dire che si può intendere anche diversamente)
non sia uno stato sociale nel quale una massa degenerata non avrebbe
altra preoccupazione che godere i piaceri ignorabili dell'uomo volgare.
" Fin qui Renan. Il Fascismo respinge nella democrazia l'assurda
menzogna convenzionale dell'egualitarismo politico e l'abito dell'irresponsabilità
collettiva e il mito della felicità e del progresso indefinito.
Ma, se la democrazia può essere diversamente intesa, cioè
se democrazia significa non respingere il popolo ai margini dello
Stato, il Fascismo potè da chi scrive essere definito una
"democrazia organizzata, centralizzata autoritaria".
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