Organizzazione
Vigilanza Repressione Antifascisti (O.V.R.A.)
La
riorganizzazione della polizia operata dal 1927 da Arturo Bocchini,
sotto l'attenta direzione di Mussolini, ebbe come perno centrale
la costituzione dell'O.V.R.A., organo specificatamente destinato
alla repressione delle attività antifasciste, con modalità
d'azione più snelle e sbrigative di quelle dei normali
uffici di polizia.Circondata volutamente da un alone di mistero,
per sottolinearne l'immagine di onnipresenza e capillarità,
l'O.V.R.A. fu nominata per la prima volta da un comunicato del
capo del governo pubblicato sul "Popolo d'Italia" all'inizio
del 1931. Non mancarono indecisioni nella determinazione del significato
preciso della stessa sigla; la più accreditata fu "Organizzazione
per la vigilanza e la repressione dell'antifascismo", ma
sembra che la sigla trovasse il consenso di Mussolini soprattutto
per l'assonanza con il termine "piovra", evocativo del
ruolo che la polizia segreta doveva assumere nella società
italiana. L'azione dell'O.V.R.A. consistette nello stendere non
solo all'interno del paese, ma anche all'estero, una fitta rete
di informatori e delatori, al fine di raccogliere notizie su qualsiasi
iniziativa di supposta opposizione al regime. Contro le persone
così individuate l'O.V.R.A. si muoveva con decisione, eseguendo
perquisizioni, controlli, arresti ed estendendo in qualche caso
la sua azione anche fuori dai confini nazionali.
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