Lo
Stato fascista non rimane indifferente di fronte al fatto religioso
in genere e a quella particolare religione positiva che è
il cattolicismo italiano. Lo Stato non ha una teologia, ma ha una
morale. Nello Stato fascista la religione viene considerata come
una delle manifestazioni più profonde dello spirito; non
viene, quindi, soltanto rispettata, ma difesa e protetta. Lo Stato
fascista non crea un suo "Dio" cosi come volle fare a
un certo momento, nei deliri estremi della Convenzione, Robespierre;
né cerca vanamente di cancellarlo dagli animi come fa il
bolscevismo; il Fascismo rispetta il Dio degli asceti, dei santi,
degli eroi e anche il Dio così com'è visto e pregato
dal cuore ingenuo e primitivo del popolo.
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