REALE
ACCADEMIA D'ITALIA.
Con la sua creazione [R. D. 7 febbraio 1926], avvenuta per promuovere
e coordinare il movimento intellettuale italiano nel campo della
scienza, delle lettere, delle arti, conservandone puro il carattere
nazionale, secondo il genio e la tradizione della stirpe, favorirne
l'espansione e l'influsso oltre i confini dello Stato , il Fascismo
ha affrontato in pieno il problema dell'alta cultura. Presieduta
attualmente da Guglielmo Marconi, è composta di 60 membri,
tra i più illustri uomini nei diversi campi dell'arte e
della scienza, distribuiti in quattro classi: delle scienze morali
e storiche, delle scienze fisiche matematiche e naturali, delle
lettere, delle arti. Eroga annualmente una somma varia, da mezzo
a un milione, offerta dallo Stato sui proventi dei diritti d'autore,
per premi o per sovvenzioni a persone o a enti benemeriti della
cultura; assegna inoltre, ogni anno, quattro Premi Mussolini,
di L. 50.000 ciascuno, istituiti dal CORRIERE DELLA SERA, a favore
degli autori delle maggiori opere d'arte, di letteratura e di
scienze, apparse nel decennio precedente all'as-segnazione. Altri
fondi, fra 250 e 300 mila lire, dedica a pubblicazioni proprie
e altrui; promuove l'esplorazione di biblioteche e archivi italiani
e stranieri, conferisce borse di studio e di perfezionamento.
L'Accademia amministra, oltre a fondazioni minori, quella istituita
con un capitale di oltre 8 milioni dalla Società Italiana
Edison di Elettricità, e intitolata ad Alessandro Volta,
i cui redditi annuali (più di 400 mila lire) sono per circa
la metà dedicati a convegni annuali internazionali (Convegno
di fisica nucleare nel 1931, Convegno sull'Unità di Europa
nel 1932, Convegno di Immunologia nel 1933, Convegno sul Teatro
nel 1934) che l'Accademia promuove per discutere e approfondire
i più vitali problemi della scienza moderna.
ISTITUTO
NAZIONALE FASCISTA DI CULTURA.
Nel marzo del 1925 ebbe luogo a Bologna il Congresso degli intellettuali
fascisti, dal quale uscì il manifesto riaffermante il nesso
indissolubile tra Fascismo e cultura. Gli esponenti della vecchia
cultura, di quella, cioè, che non aveva mai raggiunta la
pienezza e la concretezza della vera cultura, suscitarono, in seguito
a tale riaffermazione, una bassa speculazione politica che si trascinò
per alcuni mesi. Allora parve agli intelligenti se non intellettuali
fascisti preposti all'ufficio di propaganda della Direzione del
Partito Nazionale Fascista che fosse tempo per il Partito di farsi
assertore della sua fede nella sua cultura, fondando un Istituto
nazionale che, a somiglianza di tutte le Accademie tradizionali,
riunisse e coordinasse, dal punto di vista fascista, tutti gli uomini
più eminenti nelle varie discipline onde si componesse l'organismo
del pensiero scientifico; ma, a differenza delle vecchie Accademie,
queste energie intellettuali stimolate a non rinchiudersi in astratte
speculazioni remote da ogni azione sulla vita nazionale economica,
morale e politica, anzi tutte rivolte a illuminare e formare la
coscienza della nuova Italia che i fascisti vagheggiano, fiera del
suo passato glorioso e insieme possente per rinnovarlo fervore di
lavoro e di pensiero nella disciplina dello Stato consapevole degli
alti destini nazionali. Allestito il lavoro di preparazione, l'Istituto
fu inaugurato in Campidoglio, alla presenza del Duce, il 19 dicembre
1925 ed eretto in ente morale col R. D. 6 agosto 1926 che ne approvava
anche lo statuto. Con legge 17 aprile 1930, avvenne la fusione dell'Ente
Nazionale Italica con l'Istituto Nazionale Fascista di Cultura.
Il nuovo statuto, il quale regola attualmente l'organizzazione e
l'attività dell'Istituto, è stato approvato con R.
Decreto 3 luglio 1930. Oggi l'Istituto è un'organizzazione
nazionale, che ha a Roma il suo organo direttivo e si completa con
gli Istituti provinciali agenti nell'orbita delle Federazioni dei
Fasci di Combattimento. L'Istituto Nazionale inquadra inoltre, indipendentemente
dagli Istituti provinciali, tutti i fascisti che desiderino dare
il loro contributo di fede e di esperienza al "fronte"
fascista della cultura; ha per questo una larghissima rete di soci,
coi quali va perfezionando i propri rapporti e dei quali intende
appunto utilizzare non soltanto l'adesione alla nuova cultura, ma
anche la capacità a contribuire al suo approfondimento. Lavorano
nell'ambito dell'Istituto Nazionale Fascista di Cultura: l'Istituto
Nazionale del Dramma Antico, l'Istituto Italo-Germanico, l'I-stituto
per il Medio ed Estremo Oriente, il Centro Italiano di Studi per
le Scienze Ammini-strative e l'Istituto Italiano di Diritto Internazionale.
L'Istituto Nazionale pubblica una rivista di cultura politica, CIVILTÀ
FASCISTA, già EDUCAZIONE FASCISTA. Ha poi proseguito
il programma editoriale della Fondazione Leonardo, pubblicando utili
Guide Bibliografiche, e inizierà una serie di guide esplicative
sul Fascismo. Nella sua sede ha sistemato ed ampliato una biblioteca
di cultura storico-politica la quale conta oltre 10.000 volumi e
40 periodici italiani e stranieri, a disposizione del pubblico,
che ha la possibilità di consultare anche l'unica completa
fonte di opere sul Fascismo esistente in Roma. É annesso
alla biblioteca un centro di informazioni bibliografiche sul Fascismo.
L'ISTITUTO
ITALIANO PER IL MEDIO ED ESTREMO ORIENTE.
Eretto in ente morale col R.D. del 16 febbraio 1939, ha
per scopo di promuovere e sviluppare rapporti culturali tra l'Italia
e i paesi dell'Asia centrale, meridionale ed orientale, ed altresì
di attendere all'esame dei problemi economici interessanti i paesi
medesimi. Esso si propone di stabilire rapporti diretti con tutte
le istituzioni analoghe di detti paesi: di prendere accordi con
le istituzioni nazionali interessate; di promuovere ed assecondare
la fondazione di borse di studio e di case di studenti orientali
in Italia, scambi di insegnanti e di studenti tra l'Italia e i detti
paesi; di curare lo sviluppo di rapporti personali con uomini rappresentativi
dell'economia e della cultura orientale, di provvedere ad una raccolta
sistematica di pubblicazioni e informazioni sul mondo asiatico,
di intraprendere pubblicazioni ed organizzare conferenze utili all'incremento
delle conoscenze italiane sui paesi orientali e viceversa. L'Istituto
è diviso in varie sezioni: Indiana, Cinese, Giapponese, ecc.;
ha una biblioteca ed una erneroteca, distribuisce borse di studio
per studenti orientali che vogliono laurearsi o perfezionarsi in
Italia; cura lo scambio di professori tra l'Italia e i Paesi orientali
dell'Asia.
L'ISTITUTO
NAZIONALE DEL DRAMMA ANTICO.
Creato col R. D. 7 agosto 1925, ha il fine di rievocare nel teatro
greco di Siracusa e negli altri teatri antichi del Regno, le opere
drammatiche della classicità greca e latina e di rappresentarvi
eventualmente moderna produzione di soggetto classico. L'Istituto,
inquadrato nell'Istituto Nazionale Fascista di Cultura, oltre agli
spettacoli classici curati con rara dignità artistica e di
alta risonanza internazionale promuove corsi di insegnamento, conferenze
e concorsi in materia archeologica attinenti al teatro e all'arte
teatrale .
L'ISTITUTO
ITALIANO DI STUDI GERMANICI.
Inaugurato dal Duce il 3 aprile 1932, in occasione delle
Onoranze per il centenario di Goethe, nella sede di Villa Sciarra-Wurts
sul Gianicolo. Scopo dell'Istituto è di favorire fra gli
Italiani la conoscenza e lo studio della cultura delle nazioni germaniche.
La sua attività riguarda tutti i paesi di lingua tedesca.
L'Istituto mette a disposizione degli studiosi una biblioteca di
oltre 3.000 volumi raggruppati per sezioni. La più ricca
e importante è quella di letteratura tedesca che comprende
molti vo-lumi di valore bibliografico. Ma sono pure no-tevoli quelle
di storia dell'arte, quella della musica (con un'importantissima
raccolta wagne-riana); quella di storia e quella di storia dell'arte
tedesca. La biblioteca contiene inoltre le sezioni svedese, danese
ed olandese. È in preparazione la sezione norvegese. Oltre
a fornire consigli, indicazioni ed orientamenti a quanti desiderano
di occuparsi di cose germaniche, l'Istituto promuove una serie di
corsi interni frequentati soprattutto da studenti e che riguardano
specialmente lo studio della lingua e della letteratura tedesca.
E cosi ogni anno personalità del mondo intellettuale germanico:
tedeschi, olandesi, scandinavi, tengono conferenze sui problemi
più vivi ed attuali delle loro nazioni.
ISTITUTO
ITALIANO DI DIRITTO INTERNAZIONALE.
È stato costituito in Roma il 21 aprile dell'anno
I. Con la sua azione, inquadrata nel movimento culturale del Regime,
intende: mantenere in Roma un centro italiano per gli studi del
diritto internazionale pubblico e privato; curare ricerche di storia
diplomatica; cooperare alla raccolta delle fonti del diritto internazionale
e ad ogni utile disegno di graduale codificazione; studiare la natura
ed il funzionamento dei mezzi previsti per la organizzazione della
pace; discutere i problemi inerenti alle unioni internazionali è
in particolare alla Società delle Nazioni; esaminare le questioni
di politica economica internazionale ai fini della loro disciplina
giuridica; favorire gli studi del diritto dei traffici internazionali;
concorrere ai lavori concernenti riforme di legislazione interna
in materia internazionale; collaborare con gli istituti scientifici
italiani ed esteri aventi scopi analoghi; favorire i rapporti tra
i cultori italiani e stranieri di diritto internazionale; diffondere,
infine, con la stampa e con ogni altro mezzo la conoscenza del nuovo
pensiero giuridico italiano espresso nella lingua italiana, e contribuire
alla realizzazione della politica fascista per la giustizia e per
la pace, facilitando la mutua comprensione tra i popoli. Alla vasta
attività scientifica e di propaganda culturale attendono
i professori delle Università ed esperti cultori di diritto
internazionale e di scienze economiche, finanziarie, politiche e
sociali, sotto la direzione delle personalità più
rappresentative della scienza e della politica. Notevoli risultati
sono stati conseguiti in Italia e all'estero nel promuovere e coordinare
gli sviluppi della dottrina giuridica nazionale, nonché nell'affermare
il punto di vista italiano nei più importanti congressi internazionali,
e nei rapporti coi principali istituti italiani e stranieri aventi
scopi analoghi. L'Istituto, che fondò nel 1926 la sezione
ita-liana dell'International Lam Association, ha potuto cosi apportare
un contributo efficace anche alle conferenze che si sono succedute
dal 1926 al 1934 a Vienna, Varsavia, New York; Oxford e Budapest.
È stata istituita una biblioteca specializzata, e si provvede
ora anche alla preparazione di uno schedario bibliografico italiano
di diritto internazionale. Tra le pubblicazioni promosse va menzionata
una collana relativa all'attività dei delegati italiani nella
Società delle Nazioni e nell'Ufficio Internazionale del Lavoro.
L'Istituto, che nel 1932 organizzò un primo corso di lezioni,
d'indole speciale, in occasione del secondo centenario della nascita
di Giorgio Washington, attende ora, d'intesa con l'Istituto Nazionale
Fascista di Cultura e con la Commis-sione Nazionale Italiana per
la Cooperazione Intellettuale, a svolgere un corso di alti studi
di diritto internazionale.
"CENTRO
ITALIANO DI STUDI PER LE SCIENZE AMMIN1STRATIVE".
Istituito in Roma nell'aprile 1934 allo scopo di favorire l'incremento
delle discipline di diritto amministrativo. In ordine alle sue finalità
esso promuove corsi di lezioni, pubblicazioni, conferenze è
congressi nazionali e internazionali fra i cultori di scienze amministrative.
' Il Centro svolge la propria azione nell'ambito dell'Istituto Nazionale
Fascista di Cultura e, per quanto riguarda i rapporti con l'estero,
sotto gli auspici della Commissione Nazionale Italiana per la Cooperazione
Intellettuale. Per intenderne l'importanza basta pensare che l'Italia
non aveva ancora una rappresentanza nell'Istituto Internazionale
di Diritto Pubblico di Parigi e che, a differenza di altri Paesi,
mancava di un organo proprio che si riallacciasse all'Istituto Internazionale
di Diritto Amministrativo di Bruxelles. D'altra parte l'opportunità
di illustrare e valorizzare dinanzi agli stranieri le nuove istituzioni
italiane appare tanto maggiore in quanto queste, se destano vivo
interesse presso gli uomini di governo e gli studiosi di tutti i
paesi, non sempre sono esattamente comprese e valutate.
IL
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE.
Istituito nel 1923, esercita la consulenza legislativa in materia
scientifico-tecnica con l'incarico del controllo tecnico-scientifico
sui prodotti nazionali, ed è riconosciuto quale supremo consiglio
tecnico dello Stato. Il Consiglio, presieduto da Guglielmo Marconi,
si compone di undici Comitati nazionali, uno per ciascuno dei seguenti
rami: agricoltura; biologia; chimica; fisica; matematica applicata
e astronomia; geodesia e geofisica; geografia; geologia; ingegneria;
materie prime; medicina; radiotelegrafia e telecomunicazioni; ai
quali vanno aggiunti il Comitato talassograflco come pure ventuno
Commissioni permanenti di studio per questioni tecniche, il Centro
Nazionale di notizie tecniche il quale vuole offrire ai tecnici
e studiosi italiani la possibilità di avere informazioni
e notizie su argomenti vari di scienza e di tecnica e altresì
l'Istituto per le applicazioni del calcolo, per la valutazione numerica
ed in qualche caso la formulazione dei problemi di analisi matematica
interessanti le scienze sperimentali e di applicazione, proposti
sia da enti pubblici che da ricercatori privati. L'ente, che fa
capo alla Presidenza del Consiglio, è diviso in cinque sezioni,
delle quali le prime tre dirigono e riassumono l'attività
dei Comitati nazionali, esercitando altresì la consulenza
scientifico-tecnica, la quarta provvede alla consulenza legislativa
per la stessa materia; la quinta ha compiti di vigilanza ausiliatrice
sugli istituti, stabilimenti e laboratori scientifici ed opera il
controllo del prodotto nazionale. Il Consiglio raccoglie nei suoi
Comitati nazionali la generalità degli scienziati italiani;
e, in più dell'opera di coordinamento, di disciplina e di
iniziativa che va compiendo in differenti ed efficaci modi, e per
le scienze astratte e per quelle applicate d'interesse prettamente
nazionale, merita rilievo l'attività editoriale che in materia
è fra le più cospicue anche in rapporto all'estero.
In quest'attività va compresa la BIBLIOGRAFIA ITALIANA, che
si pubblica in cinque volumi annuali; la rivista dal titolo LA RICERCA
SCIENTIFICA E IL PROGRESSO TECNICO DELL'ECONOMIA NAZIONALE; alcuni
volumi di utile consultazione, come sono quelli che illustrano per
la prima volta dopo settant'anni, dal 1860, gli Istituti e laboratori
scientifici italiani, gli Enti culturali italiani, i Periodici italiani
scientifici, tecnici e di cultura generale, le Prolusioni di argomento
scientifico lette nelle università e negli istituti superiori
dal 1860 in poi, i Periodici stranieri che si trovano nelle biblioteche
degli istituti scientifici italiani. A questi volumi sono aggiunte
le MEMORIE DEL COMITATO TALASSOGRAFICO ITALIANO, la BIBLIOGRAFIA
OCEANOGRAFICA, le tre raccolte di DATI E MEMORIE SULLE RADIOCOMUNICAZIONI
continuate ora dalla rivista ALTA FREQUENZA, e pure altre riviste
tecniche sotto il patronato del Consiglio. Ricorderemo anche che
interessanti pubblicazioni sono edite dai Comitati per la biologia,
per la chimica (fra le quali la RASSEGNA STATI-STICA DEI COMBUSTIBILI
ITALIANI) per l'ingegneria, e dall'Istituto nazionale di ottica
del Con-siglio. Inoltre il Comitato per la fisica si è fatto
iniziatore di un TRATTATO GENERALE DI FISICA in 15 volumi dei quali
è già uscito il primo:
MOLECOLE E CRISTALLI di E. Fermi.
L'ENCICLOPEDIA ITALIANA.
Negli anni attorno al 1920 a varie riprese e da diverse
parti si tentò in Italia di tracciare un programma scientifico
ed editoriale di un'enciclopedia.Ma solo agli inizi del 1925 per
l'appoggio che il senatore Giovanni Treccani diede ad uno di questi
programmi, poté sorgere l'Istituto Giovanni Treccani per
la preparazione e la pubblicazione dell'ENCICLOPEDIA ITALIANA di
Scienze, Lettere ed Arti. Dopo quattro anni di alacre lavoro, venne
alla luce il primo volume, e gli altri seguirono a regolari intervalli
trimestrali. Il clima ché rese possibile un'opera come questa,
alla quale mai parve in passato possibile in Italia pensare, è
il nuovo spirito esploso con l'avvento del Fascismo, che scosse
idee e sentimenti e accese una passione inestinguibile di rinnovamento
e di affermazione della potenza dell'Italia nel mondo: potenza interiore,
intellettuale e morale, che è la base di ogni altra potenza
con cui le nazioni possono lottare, difendersi, espandersi e vivere.
L'opera quando sarà completata, nel 1937, comprenderà,
oltre il volume d'indici, 35 volumi, 35.000 pagine, 7.000 tavole
in rotocalco, circa 800 tavole a colori e carte geografiche, più
di 10.000 illustrazioni neI testo, più di 44 milioni di parole
e quasi 250 milioni di lettere. L'impostazione stessa dell'opera,
intesa a essere un inventano della scienza italiana, indicò
sin dal principio che essa non poteva ispirarsi al popolare LAROUSSE
o al BROCKHAUS destinato a volgarizzare la scienza tra le classi
medie, bensì alla ENCICLOPEDIA BRITANNICA, pur attenuandone
l'eccessiva concentrazione della trattazione, e adottando quindi
un, maggior numero di esponenti o voci da trattare. Fu questa la
prima decisione a cui venne il Consiglio direttivo dell'Istituto;
la seconda fu che l'opera, emanazione di un paese dove le arti belle
hanno avuto un culto mai diminuito, doveva essere riccamente illustrata,
con criteri non solo documentari, ma artistici La Legge del 24 giugno
1933 creando l'Istituto Enciclopedia Italiana ha assicurato la vita,
il completamento e gli sviluppi dell'iniziativa. Il presidente dell'Istituto
è E. Guglielmo Marconi; vice presidenti sono: il sen. Giovanni
Treccani e il sen. Giovanni Gentile. Il direttore generale dell'Istituto
è il Provveditore generale dello Stato: Domenico Bartolini;
il direttore scientifico è il sen. Giovanni Gentile; e vi
sono 61 direttori di sezione e 23 redattori con 2000 collaboratori
all'incirca. L'opera, che è pubblicata sotto l'alto patronato
di S. M. il Re d'Italia, è ora giunta al suo ventitreesimo
volume.
ISTITUTO
COLONIALE FASCISTA.
Sorto col nome di Istituto Coloniale Italiano il 20 gennaio 1906
dopo il Congresso dell'Asmara, ed elevato in ente morale il 10 maggio
1908, è una delle più vecchie associazioni coloniali
italiane, riconosciuto nel 1928 dal Partito come unico ente per
la propaganda coloniale. L'opera sua, svolta anche nel campo culturale
con la RIVISTA COLONIALE, fusa dopo 22 anni di vita con la rivista
L'OLTREMARE, conta numerosi volumi; una serie di preziose monografie
e l'importante ANNUARIO DELLE COLONIE ITALIANE. L'Istituto inoltre
promuove congressi, conferenze, mostre di prodotti, concorsi colonialisti
per le scuole, organizza viaggi d'istruzione e corsi di cultura
coloniale, fra i quali quelli istituiti annualmente per la rapida
preparazione degli ufficiali delle Forze Armate che vi sono comandati,
e di quanti intendono svolgere attività professionale nelle
Colonie.
LA
LEGA NAVALE ITALIANA.
Sorta nel giugno del 1897 proponendosi di esercitare, mediante
attiva propaganda, una benefica azione a favore della marina militare
e mercantile; di diffondere in Italia il pensiero navale e l'amore
delle cose di mare è di favorire qualsiasi misura che tendesse
a migliorare la marineria italiana ha il patronato di S. M. il Re
ed è stata costituita nel febbraio 1907 in ente morale. Con
il regime fascista, la Lega Navale ha veduto realizzato in pieno
il suo programma di politica marinara, ricevendo in tal modo la
più alta consacrazione possibile del tipico Spirito patriottico
che ha sempre ispirato ogni sua manifestazione. La Lega Navale ha
quale presidente lo stesso Segretario del Partito, Achille Storace,
potenziatore magnifico di ogni attività fascista. In questi
ultimi anni, sotto la sua guida, snellita nella struttura gerarchica
e amministrativa, potenziata al centro e alla periferia da un organico
impulso animatore, adeguata in pieno in ogni parte del suo organismo
alle' sempre più vaste e complesse esigenze della propria
azione, la Lega Navale risulta un perfetto strumento di realizzazione
spirituale, culturale e pratica. L'Ente persegue i suoi compiti
attraverso varie attività culturali, turistiche, sportive,
e nel campo economico. L'attività editoriale comprende la
Collana di LIBRI DEL MARE, il VOCABOLARIO MARINARESCO, l'ALMANACCO
AZZURRO, molte altre pubblicazioni minori, indispensabili per una
compiuta conoscenza della vita del mare, e da ben 35 anni, la pubblicazione
del periodico L'ITALIA MARINARA assicura al gran pubblico un commento
e una rassegna completa della vita marinara del mondo, ed è
prezioso istradamento alla compiuta conoscenza delle attività
marittime sotto ogni aspetto. Né meno efficace è l'azione
sportiva per lo sviluppo della vela, del canottaggio e della motonautica,
con gare e regate, per la maggior diffusione degli sport marinari.
Si deve inoltre alla Lega Navale se anche nel nostro Paese è
oggi in fiore l'attività croceristica, forma efficientissima
di propaganda esterna e interna a un tempo. Sono da ricordare infine
altre forme di diretta e indiretta propaganda, come conferenze,
proiezioni cinematografiche, mostre d'arte, concorsi, ecc., e viaggi
d'istruzione marinara, a prezzi estremamente ridotti, riservati
annualmente ai giovani soci. La prova più efficiente della
vitalità intrinseca degli scopi per cui opera nel paese la
Lega Navale, e della sua rispondenza alle virtù e agli istinti
più profondi della razza, è data dal crescente fervore
con cui i giovani e i giovanissimi accorrono nelle sue file.
L'ISTITUTO
INTERNAZIONALE DI ROMA PER LA UNIFICAZIONE DEL DIRITTO PRIVATO.
Offerto nel maggio 1924 dal Governo italiano, per il tramite della
propria delegazione, alla Società delle Nazioni che nell'ottobre
dello stesso anno accettava l'offerta, esprimendo al Governo italiano
la profonda riconoscenza della Lega. La villa Aidobrandini, ricca
di ricordi storici nel cuore di Roma, fu destinata ad ospitare l'istituto,
che venne inaugurato il 30 maggio 1928-V, alla presenza di S. M.
il Re d'Italia. S. E. Mussolini pronunciò il discorso di
apertura,mettendo in rilievo gli scopi perseguiti dal Governo fascista
nel creare il nuovo Istituto e nel porlo sotto gli auspici della
Società delle Nazioni. Nel vasto campo della cooperazione
intellettuale egli diceva c'è sembrato che uno dei bisogni
più fortemente sentiti, tanto dagli uomini di scienza, quanto
dagli uomini di affari, fosse l'istituzione di un centro di studi
e di coordinazione del diritto privato. Nessuna sede meglio che
quella di Roma, dove il culto del diritto è vivo oggi come
Io era 2000 anni fa poteva convenire ai proficuo svolgimento degli
studi nel campo del diritto privato Nei suoi primi anni di vita
l'Istituto ha rivolto la sua attenzione ed ha indirizzato i suoi
studi a tutta una serie di problemi che attendevano ancora soluzioni
possibilmente uniformi per i vari paesi o almeno ravvicinamenti
parziali; e si può affermare che l'attuazione delle proposte
formulate dalle Commissioni di studio non tarderà a rivelare
la sua pratica utilità. Gli argomenti studiati hanno dato
occasione anche a frequenti riunioni tra i competenti delle diverse
nazioni, favorendo così quella collaborazione giuridica tra
i vari paesi che è negli scopi dell'Istituto. La vendita
delle merci, la procedura di arbitraggio in materia di diritto privato,
di diritti d'autore, il contratto di edizione, la radio diffusione,
i contratti di borsa, il credito agricolo: questi gli argomenti
principali, a cui si volsero gli studi promossi dall'Istituto. Importantissima
la sua biblioteca, che raccoglie circa 17.000 volumi e più
di 300 pubblicazioni periodiche italiane e straniere, costituendo
una ricchissima raccolta di opere speciali
attinenti al diritto privato.
L'ISTITUTO
INTERNIVERSITARIO ITALIANO.
Creato nel 1923, si propone di coordinare e sviluppare l'azione
dell'alta cultura nazionale soprattutto fra gli stranieri che vengono
in Italia a scopo d'istruzione, o sono comunque attratti dalla cultura
italiana e dall'Italia. Fin dall'inizio l'Istituto accolse nella
sfera della sua attività i corsi di cultura e di lingua per
stranieri e connazionali già istituiti in alcune città
italiane; li disciplinò, coordinò, e aiutò
specialmente con la propaganda sistematica, in modo che fossero
conosciuti da quanti in Italia e all'estero potessero profittarne.
Così, trasformati, perfezionati, aumentati, questi corsi
i quali si svolgono in Firenze, Roma; Ravenna, Perugia, Siena (coll'Accademia
musicale chigiana), Faenza, Venezia, vogliono illustrare agli stranieri
l'Italia del passato e l'Italia del presente.
L'ISTITUTO
INTERNAZIONALE DEL CINEMA EDUCATIVO.
Inaugurato il 5 novembre 1928 nella villa Falconieri in Frascati,
con un discorso del Duce, è chiamato a compiere opera essenzialmente
pratica perché l'arma dello schermo, tornando alle sue tipiche
origini, possa essere valorizzata ai fini delle necessarie comprensioni
internazionali fra Stato e Stato e potesse, quindi, divenire strumento
di elevazione morale del popolo e non elemento di depressione o
di immoralità. Sorgeva, frattanto, nel luglio 1929, la prima
realizzazione: la rivista INTERCINE in 5 lingue ed in 5 edizioni
diverse, affidata alla redazione di tecnici ed alla documentazione
che, in ogni campo, l'Istituto veniva preparando per i suoi lavori
futuri. Contemporaneamente iniziava l'opera di revisione legislativa
mondiale dei sistemi di controllo cinematografico in uso in tutti
i paesi del mondo e del regime fiscale del film. Mentre il primo
lavoro veniva proseguito, ed è quasi giunto alla metà,
il secondo dava origine ad una serie di studi che, dopo le lunghe
e necessarie vicende procedurali ginevrine, si trasformavano, nell'ottobre
1933, in una convenzione doganale, approvata da una Conferenza inter-nazionale,
cui partecipavano, a Ginevra, Stati membri e non membri della Società
delle Nazioni, convenzione diretta ad ottenere che tutte le pellicole,
riconosciute di valore internazionale dall'Istituto di Roma, nei
campi educativo e culturale, potessero avere, senza gravami doganali
di importazione, libero diritto di cittadinanza oltre tutte le frontiere.
Altra e recente consacrazione del lavoro dell'Istituto è
l'ENCICLOPEDIA DEL CINEMA, originale nella concezione e negli scritti
dovuti a competenti per ogni settore della vita del film, e tale
che nulla di simile fu mai tentato, fino ad oggi, in alcun paese.
Essa conterrà oltre 8000 voci raccolte in 4 grossi volumi,
illustrati da diagrammi, schemi, disegni, grafici, ecc.
L'ISTITUTO
Dl STUDI ROMANI.
Fondato il 1925 ed eretto in ente morale il 1926 con sede in Roma,
attende ad un'opera molteplice di ricerca scientifica, di organizzazione
degli studi e di alta divulgazione scientifica intorno a tutto ciò
che si riferisce a Roma e alla civiltà latina. Svolge la
sua opera attraverso congressi nazionali, uno schedario centrale
di bibliografia romana che conta già oltre 250.000 schede,
una opera metodica per far rifiorire lo studio e l'uso della lingua
latina; i corsi superiori di studi romani, le Mostre storico-artistiche,
i concerti, i viaggi d'istruzione, ecc. Ha pubblicato 5 volumi di
ATTI UFFICIALI e ne ha in corso di pubblicazione altri 5 e si accinge
ad iniziare la pubblicazione di una Storia di Roma, dalle origini
alla Roma fascista, in 26 volumi affidati ad eminenti studiosi italiani.
Ha varie sezioni che attendono a dare conti-nuità alle opere
progettate nei congressi, e cioè le Sezioni: Antichità,
Medioevo, Rinascimento, ed Era Moderna, Discipline giuridiche, Letteratura
e Filologia, Discipline scientifiche.
ISTITUTO
NAZIONALE L.U.C.E.
È l'organo cinematografico e fotografico dei singoli
Ministeri, del Partito Nazionale Fascista e dipendenti organizzazioni
e di tutti gli Enti comunque posti sotto il controllo dello Stato.
Fondato nel novembre 1925 è alle dipendenze del Sottosegretariato
per la Stampa e la Propaganda. Si propone di diffondere la cultura
popolare e l'istruzione in genere a mezzo di visioni cinematografiche
e riproduzioni fotografiche. Pertanto provvede alla produzione e
alla diffusione di pellicole aventi carattere didattico culturale
scientifico e soprattutto politico o comunque destinate a complemento
dell'istruzione e della cultura del popolo. Recentemente i compiti
affidati all'Istituto L.U.C.E. sono stati estesi sino ad un interessamento
diretto nella produzione di film e di noleggio delle pellicole italiane
e straniere.
COMMISSIONE
NAZIONALE ITALIANA PER LA COOPERAZIONE INTELLETTUALE.
Istituita con Legge 31 dicembre 1925, ha sede in Roma ed è
composta di un presidente, due vicepresidenti e cinquanta commissari,
scelti fra le personalità illustri dell'alta cultura italiana
e nominati con decreto reale, d'intesa fra il Ministero dell'Educazione
Nazionale e quello degli Affari Esteri. Il suo scopo precipuo è
quello di promuovere, coordinare e disciplinare, in collegamento
col Ministero degli Affari Esteri, iniziative e manifestazioni di
natura culturale, aventi riflessi internazionali. Per tale delicato
compito la Commissione italiana si giova dall'essere in rapporto
ufficiale con la Commissione internazionale omonima e con le rispettive
Commissioni nazionali di quarantuno Stati del mondo. Nello svolgimento
delle sue funzioni la Commissione viene quindi a servire da tramite
tra la cultura italiana e quella straniera; essa può vigilare
alla partecipazione adeguata e tempestiva dell'Italia alle manifestazioni
intellettuali all'estero, là dove altri enti nazionali non
abbiano, per ragioni di competenza, a provvedervi direttamente.
La sua azione, pertanto, è diretta a far si che l'Italia
fascista, come scienza è come cultura; sia sempre in modo
degnò per preparazione, valore intrinseco e forza espansiva,
presente, quando si tratti di affermarsi nell'agone internazionale.
Per sua iniziativa studiosi e competenti italiani hanno partecipato
a 80 riunioni di esperti all'estero e 58 all'interno. La Commissione
ha poi organizzato quattro congressi internazionali in Italia, di
cui, per riferirci ai più recenti, ricorderemo quello per
lo studio scientifico delle Relazioni internazionali (Milano, 1932)
e il Terzo Congresso internazionale di diritto penale, svoltosi
nell'aprile 1933 a Palermo con l'intervento di 21 Stati e di circa
800 congres-sisti; ha curato la partecipazione italiana a quattro
Conferenze e Congressi internazionali all'estero, tra cui il Terzo
Congresso internazionale di diritto comparato all'Aja (agosto 1932),
la Conferenza di diritto penale a Madrid (ot-tobre 1933) e la Conferenza
di studi economici a Londra nel maggio-giugno 1933: in quest'ultima
fu posto come tema unico di discussione lo Stato e la vita economica
sa che fu offerto il modo alla delegazione italiana di esporre le
linee programmatiche e le realizzazioni dello Stato corporativo
fascista. Tra le mostre e le manifestazioni artistiche organizzate
dalla Commissione, si possono citare: l'Esposizione italiana dell'incisione
e della medaglia a Parigi (1930); la partecipazione italiana alla
Mostra d'arte bizantina pure a Parigi 1931; la Mostra del disegno
italiano, a Bucarest (1932) oltre all'appoggio dato ad alcune importanti
mostre personali o di gruppo dei più significativi artisti
italiani di oggi. Una larga attività è stata esplicata
per quel che riguarda i problemi universitari e scolastici in genere
nei loro molteplici aspetti internazionali, come: equiparazione
dei titoli di studio, scambio di professori e studenti, affollamento
delle Università, igiene dello studente, ecc. È stata
anche più volte facilitata la partecipazione di rappresentanti
dei G.U.F. a conferenze studentesche internazionali. Sempre in questa
direzione sonò stati creati i seguenti Centri internazionali:
1) per le informazioni universitarie, a cui fanno capo gli stranieri
e gli Italiani residenti all'estero, che desiderano venire a studiare
presso le nostre Università; 2) per la corrispondenza scolastica
fra studenti di scuole medie italiane e i loro compagni delle altre
Nazioni del mondo; 3) per la documentazione pedagogica (presso l'Ente
Nazionale di Cultura di Firenze) avente lo scopo di fornire informazioni
sulla legislazione e gli ordinamenti della scuola elementare e media
e sui nuovi indirizzi della scuola italiana in genere. Per sua iniziativa
è stata creata una commissione per la revisione dei manuali
scolastici stranieri onde ottenere che ne siano espunti i passi
tendenziosi o falsi concernenti l'Italia. Sono state curate importanti
pubblicazioni, fra cui si possono ricordare gli Atti delle conferenze
di alti studi internazionali di Milano (1932) e di Londra (1933)
e della conferenza di Roma (1928) e del congresso di Palermo (1933)
sulla unificazione del diritto penale.
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